CAF - DICHIARAZIONE DEI REDDITI 2017
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- Pubblicato Domenica, 21 Maggio 2017 17:49
Anche quest’anno l’UNSA mette a disposizione degli iscritti qualificate professionalità per l’assistenza alla compilazione della dichiarazione dei redditi.
1° Maggio 2017
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- Pubblicato Lunedì, 01 Maggio 2017 16:02
“Il quarto stato” realizzato da Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901, è conservato nel Museo del novecento di Milano
«L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro», recita l’articolo 1 della nostra Costituzione. La Festa del Lavoro — anche chiamata dei lavoratori — che lo celebra ha una lunga tradizione: il primo «Primo Maggio» nasce infatti a Parigi il 20 luglio del 1889. L’idea viene lanciata durante il congresso della Seconda Internazionale, riunito nella capitale francese. Venne indetta una grande manifestazione per chiedere alle autorità pubbliche di ridurre la giornata lavorativa a otto ore.
Lo slogan
«8 ore di lavoro, 8 di svago, 8 per dormire» era lo slogan coniato in Australia nel 1855 e condiviso da gran parte del movimento sindacale del primo Novecento, che aprì la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, appunto il Primo maggio, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e affermare la propria autonomia.
Perchè questa data?
A far ricadere la scelta su questa data furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago e conosciuti come rivolta di Haymarket. A metà Ottocento, infatti, i lavoratori non avevano diritti: lavoravano anche 16 ore al giorno, in pessime condizioni, e spesso morivano sul luogo di lavoro. Il Primo maggio 1886 fu indetto uno sciopero generale in tutti gli Stati Uniti per ridurre la giornata lavorativa a 8 ore. La protesta durò tre giorni e culminò appunto, il 4 maggio, col massacro represso nel sangue: una vera e propria battaglia in cui morirono 11 persone.
Il ricordo in tutto il mondo
L’iniziativa divenne il simbolo delle rivendicazioni degli operai che in quegli anni lottavano per avere diritti e condizioni di lavoro migliori. Così, nonostante la risposta repressiva di molti governi, il Primo maggio del 1890 registrò un’altissima adesione. Oggi quella data è festa nazionale in molti Paesi. Tranne che, negli Stati Uniti, dove il «Labor Day» si festeggia il primo lunedì di settembre.
In Italia la festività fu ratificata due anni dopo, nel 1891.
Durante il ventennio fascista, a partire dal 1924, la celebrazione fu anticipata al 21 aprile, in coincidenza con il cosiddetto «Natale di Roma»
Dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945, fu ripristinata mantenendo lo status di giorno festivo.
Oggi, con decisione autonoma, il Ministero dei Beni Culturali l’ha di fatto abolita con una circolare che obbliga tutti i musei statali ad effettuare l’apertura con una normale turnazione del personale di custodia e con l’indennità aggiuntiva di 30 Euro.
fonte articolo www.corriere.it
REGGIO CALABRIA 24 – 25 MARZO 2017 RIUNIONE QUADRI REGIONE CALABRIA
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- Pubblicato Giovedì, 06 Aprile 2017 17:59
#ORGOGLIOSAMENTE UNSA
ORGOGLIO, AMICIZIA, PASSIONE, DIRITTI, DOVERI, PROPOSTA, PROTESTA
QUESTO E’
L’UNSA
Nuovi servizi per gli iscritti ed i loro familiari (link alla pagina dedicata)
Link al sito "scontopolizza" per richiedere preventivi agevolati riservati agli iscritti
Convenzione con l'Ente Nazionale per il Microcredito (vai all'articolo dedicato)
Il Segretario Generale Massimo Battaglia lancia un allarme
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- Pubblicato Lunedì, 27 Marzo 2017 22:48
DISTRUGGERE IL LAVORO PUBBLICO - ESTERNALIZZARE I SERVIZI ED AFFIDARLE AD AZIENDE E SOCIETA’
SIAMO FORSE DI FRONTE AD UN PROGETTO CHE PUNTI A SUPERARE LE LEGGI CHE GARANTISCONO EQUITA’ E TRASPARENZA NELLE ASSUNZIONI E NEL RISPETTO DEI DIRITTI DEI LAVORATORI?
Ministero Beni Culturali: società in house e finto volontariato sottopagato 
BUON 8 MARZO
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- Pubblicato Mercoledì, 08 Marzo 2017 17:32
Quest’anno, finalmente, la giornata non viene interpretata con feste patetiche, ma viene vissuta con convegni e manifestazioni. Le donne, innegabilmente, hanno ottenuto grandi risultati, ma adesso dobbiamo essere NOI UOMINI a fare qualcosa per loro. La fine della famiglia tradizionale matri/patriarcale con nonni e parenti molto legati fra loro e spesso anche residenti vicini, impone una riflessione sulle mamme che lavorano. Una serissima riflessione va posta anche sulla violenza che subiscono e che è anch’essa frutto di questa società asettica e senza valori. Proprio NOI UOMINI dobbiamo essere vigili e pronti a DENUNCIARE, pronti ad affiancare quelle colleghe, quelle amiche che (cadono dalle scale) non riescono a tutelarsi. Infine un augurio per un sindacato più al femminile nella consapevolezza che state portando un valore aggiunto a tutte le nostre lotte.
CHE SIA 8 MARZO TUTTO L’ANNO
Alfredo Lutri
