La Confsal chiede al governo contratto e stanziamento risorse

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Pubblicato Sabato, 08 Maggio 2010 01:08

Si riporta il notiziario Confsal n.46 del 28 Aprile 2010

 

 

EDITORIALE DEL SEGRETARIO GENERALE

Ai fini informativi si riporta, di seguito, l’articolo del Segretario Generale che costituirà l’editoriale del prossimo numero dell’organo di stampa della nostra Confederazione: “Confsal, società, cultura, lavoro”.

 

RINNOVO DEI CONTRATTI PUBBLICI 

La Confsal chiede al Governo e alla Conferenza unificata un’ immediata verifica sulla attuazione degli Accordi-quadro e sullo stanziamento delle risorse.

di Marco Paolo Nigi

 

La Confsal ha individuato fra gli obiettivi sindacali prioritari per il 2010 il rinnovo dei contratti dei lavoratori del settore pubblico per il triennio 2010-2012, secondo l’Intesa di Palazzo Vidoni del 30 aprile 2009 che prevede il nuovo modello contrattuale triennale basato, per la parte economica, sull’indice dei prezzi al consumo armonizzato in ambito europeo per l’Italia e depurato dalla dinamica dei prezzi dei prodotti energetici (IPCA).

La Legge Finanziaria 2010, riguardo ai contratti del settore pubblico, prevede la sola copertura finanziaria per la corresponsione dell’indennità di vacanza contrattuale, nonché l’impegno, con “norma programmatica” del Governo a stanziare le risorse finanziarie ad avvenuta sottoscrizione dell’Accordo Quadro sulla costituzione dei nuovi comparti e delle corrispondenti aree di contrattazione, in applicazione dell’art. 54 del Decreto Legislativo n. 150/2009 (riforma Brunetta).

E’ di questi giorni l’apertura delle trattative fra l’Aran e le Confederazioni sindacali rappresentative per la definizione dell’Accordo Quadro su “Comparti e aree di contrattazione” ai sensi della legge vigente.

La Confsal, dopo aver preso atto dei contenuti della Direttiva presentata dalla Parte pubblica ed aver assicurato il suo contributo critico e propositivo, ha chiesto che siano definiti “princìpi e criteri”, possibilmente largamente condivisi, sulla base dei quali si dovranno discutere le quattro possibili configurazioni dei comparti e delle corrispondenti aree dirigenziali, sia per il settore “statale” che per quello “non statale”.

La Parte Pubblica ha accolto l’esplicita richiesta della Confsal e, pertanto, nel prossimo e secondo incontro negoziale, si dovrebbero discutere i principi e i criteri da definire in armonia con la legge vigente che fissa “il principio generale dell’omogeneità e dell’affinità”.

Dette omogeneità ed affinità dovranno inevitabilmente riguardare più aspetti, da quello funzionale a quello della previsione contrattuale, da quello istituzionale a quello ordinamentale.

Certamente, la trattativa si presenta “impegnativa” e, pertanto, richiede un alto senso di responsabilità delle Parti negoziali per acquisire in tempi utili uno dei presupposti essenziali per avviare i negoziati per il rinnovo dei contratti 2010-2012.

Ma, al di là dei tempi necessari per sottoscrivere l’accordo quadro su “comparti e aree”, il presupposto fondamentale per poter rispettare pienamente gli impegni sottoscritti a Palazzo Chigi nel gennaio e a Palazzo Vidoni nell’aprile del 2009 è costituito dal reperimento delle risorse contrattuali commisurate all’IPCA, fissato e “certificato” per il triennio 2010-2012 intorno a 6%, nonché delle risorse aggiuntive derivanti da economie di bilancio e da risparmi di gestione, da destinare per legge all’incremento delle retribuzioni dei lavoratori pubblici.

E’ il momento, quindi, che il Governo si esprima sulla questione univocamente, collegialmente e responsabilmente su un “tavolo di confronto” con il sindacati rappresentativi da organizzare in tempi brevi a Palazzo Chigi, abbandonando la sterile via ufficiosa e/o mediatica delle dichiarazioni, non sempre convergenti, di autorevoli Ministri della Repubblica.

La previsione della Legge Finanziraia 2010 impegna il Governo a definire le risorse finanziarie occorrenti per il rinnovo dei contratti dei lavoratori pubblici in relazione ai “nuovi” comparti e corrispondenti aree di contrattazione, nonché le risorse per rinnovare i contratti di tutti i lavoratori statali regolati dal sistema pubblicistico.

La Confsal, pertanto, chiede con forza al Governo ed alla Conferenza unificata delle Regioni e delle Province autonome, dell’ANCI e dell’UPI di superare l’attuale grave inerzia sulla questione centrale del reperimento delle risorse da destinare al rinnovo dei contratti pubblici.

D’altra parte, la Confsal ritiene indispensabile l’affermazione del principio della “omogeneità temporale” dei rinnovi contrattuali nel settore privato e in quello pubblico e nell’ambito dei due settori, altrimenti con un consistente differimento di alcuni rinnovi contrattuali nell’ambito del nuovo modello “triennale”, si potrebbero registrare gravi iniquità tra categorie di lavoratori beneficiari o meno dei rinnovi contrattuali.

Ed è anche per questo che Governo e Conferenza unificata devono attivarsi in tempi brevi per creare le condizioni per l’avvio delle trattative all’Aran per i quattro costituendi comparti e corrispondenti aree.

In più, la Conferenza delle Regioni dovrà in tempi utili affrontare la questione “aperta” dell’Accordo applicativo per i nuovi comparti/aree del settore pubblico “non statale” rimasto sospeso nell’unico incontro con i sindacati dell’11 febbraio 2010.

Comunque, la sottoscrizione dell’Accordo Quadro su “comparti e aree” all’Aran e l’Intesa applicativa con la Conferenza Unificata non sarebbero presupposti sufficienti per aprire le trattative per il rinnovo dei contratti pubblici, se non saranno stanziate le risorse contrattuali secondo la previsione “programmatica” di legge e l’Accordo di Palazzo Chigi.

Finora il Governo, in sintonia con la Conferenza unificata, non ha dato alcuna risposta concreta in materia, né ha individuato fra le due possibili vie, quella delle “maggiori entrate” e quella delle “minori spese” i provvedimenti relativi al reperimento delle risorse finanziarie per dare seguito all’impegno ineludibile di assicurare retribuzioni “aggiornate” ai lavoratori pubblici. Ed in questa situazione Stato, Regioni e Autonomie Locali si collocano fra i peggiori datori di lavoro italiani!

La Confsal, da tempo, ha individuato le fonti da cui attingere le risorse contrattuali ed ha avanzato ripetutamente concrete proposte riguardo ai possibili provvedimenti, sia in sede governativa che parlamentare, nonché in occasione del suo recente Congresso Nazionale.

Il Governo e le Istituzioni pubbliche tutte, quindi, non possono ulteriormente eludere la grave questione dei contratti pubblici “scaduti” che, unita alla mancata detassazione dei redditi da lavoro e da pensione, ha scaricato sui lavoratori e pensionati l’intero costo della crisi economica, con l’aggravante che in assenza dei due provvedimenti, quello dello stanziamento delle risorse contrattuali e quello equitativo fiscale, non si può sostenere la domanda interna in funzione della crescita economica e occupazionale, che in Italia il Fondo monetario internazionale e le Agenzie mondiali più accreditate prevedono “debole” e comunque al di sotto di quella delle grandi Economie comunitarie e dei maggiori Paesi industrializzati, compresi quelli dell’Eurozona.

Per quanto sostenuto, la Confsal chiede l’immediata apertura di un “tavolo di confronto” sul rinnovo dei contratti pubblici, da tenersi a Palazzo Chigi, fra Governo, Conferenza unificata e Sindacati per verificare lo stato di attuazione degli accordi sottoscritti, per programmare la pronta conclusione dell’Intesa applicativa fra Conferenza unificata e Sindacati e per tradurre in disponibilità di risorse contrattuali l’IPCA certificato.

E’ chiaro che i tempi dell’attesa per un riscontro della pressante richiesta da parte della Confsal non possono che essere brevi, legati come sono all’ormai insostenibile disagio economico e sociale dei lavoratori pubblici.

( Il Segretario Generale. Prof.Marco Paolo Nigi ) “

IL SEGRETARIO GENERALE

Massimo Battaglia

fonte: sito ufficiale www.confsal-unsa.it

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